In Normandia la fantasia non manca. Il protagonista di questa storia, vera, è un cavallo. Anzi, una cavalla chiamata ad aiutare un sindaco a trovare un medico.
Grâce è una bella giumenta nata nel 2016. Il proprietario è Guillaume Julien, sindaco di Saint-Denis sur Sarthon e allevatore di cavalli. Prima e dopo ognuna delle sue gare, Grâce indossa una coperta. Il motivo? Far sapere alla gente che la sua città natale sta cercando un medico generalista per un nuovo centro.
Una struttura di cui il villaggio (ma anche tutta l’area di Alençon) ha molto bisogno. Sarà pronto a dicembre 2020, grazie a un investimento di un milione e mezzo di euro. Vi lavoreranno un sofrologo, un osteopata, due infermieri e due generalisti.
Il problema è che il medico non si trova. La ricerca sta andando avanti da mesi, ma finora nessuno ha accettato di trasferirsi in questo piccolo comune di 110 abitanti. Non potendosi permettere una campagna pubblicità, il sindaco ha quindi deciso di coinvolgere il mondo equino.
D’altronde l’Orne è terra di cavalli: chissà se la bella Grâce riuscirà nella difficile missione.
Tutto si deve a Marthe La Perrière, una merlettaria che nella metà del Seicento introdusse ad Alençon il “punto di Venezia” . L’instancabile Madame La Perrière ci lavorò su e alla fine realizzò una raffinatissima tecnica, il “punto di Alençon“, facendo guadagnare a questa città la fama mondiale.
Capoluogo del dipartimento dell’Orne, Alençon, è anche la città natale di Santa Teresa di Lisieux (2 gennaio 1873). Ma è all’arte del pizzo – coltivata nell’Atelier Nazionale – cui si deve l’inserimento da parte dell’Unesco nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Un pizzo che non può essere riprodotto se non a mano. Con ago, filo e un’antica sapienza.
Ho scattato queste foto nel Museo di Belle Arti e del Pizzo di Alençon. Allestito nel 1857 nell’ex collegio dei Gesuiti, è un luogo magico che regala molte emozioni. Ammirare da vicino questi pizzi assolutamente unici, realizzati con punti microscopici, ti fa subito rendere conto di quanta pazienza e di quanta abilità le merlettarie siano dotate. Ore e ore con ago e filo, le dita consumate e gli occhi stanchi. Pensate: per realizzare un centimetro quadrato di pizzo occorrono almeno 7 ore.
Il museo mostra i vari passaggi, almeno dieci, necessari a realizzare questi veri e propri gioielli artistici. Una volta le merlettarie non conoscevano le differenti fasi: ognuna ne realizzava una parte per evitare che il segreto della lavorazione fosse svelato. Oggi il pubblico può assistere a dimostrazioni pratiche di lavorazione del merletto tre volte a settimana, a luglio e agosto di ogni anno. Ma si possono anche ammirare pizzi di altre tradizioni ed epoche, per capire i cambiamenti sociali e storici durante i secoli.
Quando giri per le strade di Alençon, antica città dei duchi di Normandia, ti immergi in un tempo lontano. Le case a graticcio, la Casa d’Ozé, l’antica dimora del duca di Alençon, i palazzi con balconi di ferro battuto. E poi la Basilica di Notre-Dame.
Basilica di Notre-Dame ad Alençon
In stile gotico flamboyant, tipico della Normandia, nasce nel XII secolo. Il fil rouge di Alençon sono i merletti. E infatti il portico a tre lati sembra fatto di pizzo, ma è in pietra. Strabiliante. Fu realizzato alla fine del 1400.
Ma forse la cosa che mi ha colpito di più è stato il mercato accanto alla chiesta, in Place de la Magdeleine (ogni giovedì e sabato mattina). Un tripudio di profumi e colori, sorrisi e buon umore.
Per non parlare dei cioccolatini…. di tutti i gusti e le forme.
Non c’è dubbio: Alençon è uno dei miei luoghi preferiti. Un regalo per gli occhi e il palato. Una visita in questa cittadina della Bassa Normandia che fu di grande ispirazione per Honoré de Balzac (vi ambientò il suo romanzo breve “La vieille fille“, ovvero “la zitella”), è assolutamente d’obbligo.