Red Ball Express, il lungo convoglio che portò alla vittoria

Seimila camion per supportare gli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale

Non molti lo sanno, ma durante la Seconda Guerra Mondiale agli americani venne un’idea geniale: il Red Ball Express, un lungo convoglio di mezzi militari che diedero supporto agli alleati portandoli alla vittoria.

140 veicoli attraverso la Francia

Non sono mai stata un’appassionata del mondo militare, non sono un’esperta di armi e di strategie di guerra. Ma assistere ad una delle tappe del Red Ball Express è stato davvero emozionante. E’ successo lunedì scorso in una Argentan bollente (42 gradi!) ma in festa per l’arrivo, dopo due anni di pandemia, dell’attesissimo convoglio storico. In tutto 140 veicoli militari della Seconda Guerra Mondiale che partiti da Marigny-le-Lozon nella Manche fino a Saint-Michel alle porte del Belgio, hanno attraversato la Francia, facendo la prima tappa nella cittadina normanna rasa al suolo il 5 giugno del ’44 e liberata il 20 agosto dalla 80.ma divisione di fanteria americana.

Tre mesi per entrare nella storia

L’idea del Red Ball Express nasce durante l’estate del ’44 dopo una riunione dei capi militari americani durata 36 ore: l’obiettivo era dare supporto alle truppe alleate che avevano serie difficoltà a respingere i tedeschi. Eh s’, perché dopo lo sbarco in Normandia gli alleati avanzavano molto a rilento. Si temeva una lunga guerra di trincea, visto che ogni tentativo di sfondare veniva costantemente vanificato dalla disciplinata resistenza tedesca. C’era assolutamente bisogno di munizioni, viveri, medicinali, armamenti, carburante. Il risultato fu che in meno di tre mesi, circa 6 mila camion con i loro rimorchi trasportarono 412.193 tonnellate di materiali di vario genere, dalla Normandia alle frontiere tedesche. L’operazione partì da Saint Lo il 25 agosto 1944 e terminò il 16 novembre 1944.

Tre mesi che fecero entrare il Red Ball Express nella storia.

Il ruolo dei neri americani

Una particolarità del Red Ball Express è che tre quarti dei conduttori dei camion erano neri americani. Era un periodo di segregazione razziale e durante le ore di riposo a bianchi e neri era vietato stare insieme. “Bisognava accettare la discriminazione – ricorda Washington Rector, della 3916.ma Quatermaster Truck Company – Ci avevano avvertito di non fraternizzare con i bianchi per evitare di prenderci la febbre”. Le razze erano talmente separate che ancora oggi qualche veterano bianco ignora che la stragrande maggioranza dei guidatori fosse nero. Vent’anni dopo la fine della guerra, il Colonnello John S.D. Eisenhower, figlio del Generale Eisenhower, dichiarò : “Senza gli uomini che hanno guidato i camion del Red Ball Express questa incredibile avanzata non avrebbe mai avuto luogo“.