In Normandia la fantasia non manca. Il protagonista di questa storia, vera, è un cavallo. Anzi, una cavalla chiamata ad aiutare un sindaco a trovare un medico.
Grâce è una bella giumenta nata nel 2016. Il proprietario è Guillaume Julien, sindaco di Saint-Denis sur Sarthon e allevatore di cavalli. Prima e dopo ognuna delle sue gare, Grâce indossa una coperta. Il motivo? Far sapere alla gente che la sua città natale sta cercando un medico generalista per un nuovo centro.
Una struttura di cui il villaggio (ma anche tutta l’area di Alençon) ha molto bisogno. Sarà pronto a dicembre 2020, grazie a un investimento di un milione e mezzo di euro. Vi lavoreranno un sofrologo, un osteopata, due infermieri e due generalisti.
Il problema è che il medico non si trova. La ricerca sta andando avanti da mesi, ma finora nessuno ha accettato di trasferirsi in questo piccolo comune di 110 abitanti. Non potendosi permettere una campagna pubblicità, il sindaco ha quindi deciso di coinvolgere il mondo equino.
D’altronde l’Orne è terra di cavalli: chissà se la bella Grâce riuscirà nella difficile missione.
Se ami il cinema non puoi non fare un salto a Villerville, nel Calvados. Questo delizioso villaggio di pescatori abitato da 700 anime è diventato famoso grazie a un film, Un Singe en Hiver, e ai suoi due indimenticabili protagonisti: Jean Gabin e Jean Paul Belmondo.
Tratto dall’omonimo romanzo di Antoine Blondin, Un Singe en Hiver è stato girato proprio lì, nel 1962, da Henri Verneuil (che come assistenti alla regia aveva Claude Pinoteau e Costa-Gravas, tanto per dire….). Il Cabaret Normand, in Rue Daubigny è assolutamente da non perdere. I nuovi proprietari, Michele e Christine, appassionati del cinema di quel periodo, hanno ricostruito il ristorante esattamente com’era e offrono una cucina semplice. Le specialità sono le tagliatelle all’astice e la gallina al livarot. E ai piani superiori hanno creato quattro chambres d’hôtes, per permettere ai cinefili di dormire in questo luogo mitico del cinema.
Jean Paul Belmondo, oggi 87enne, è tornato di recente sul luogo delle riprese, accolto con grande affetto e riconoscenza dagli abitanti di Villerville.
Passeggiare tra le viuzze di Villerville è davvero molto piacevole. Situato tra il mare e la campagna, su una scogliera che si estende fino a Trouville, a 200 km da Parigi, non a caso è sempre stato d’ispirazione per molti artisti. Il comune organizza regolarmente eventi, mostre e manifestazioni come La Festa del Mare e il molto frequentato Festival VilleArtVille. Ma quest’anno per via del Covid le iniziative sono state drasticamente ridotte.
Dal centro del villaggio si arriva al mare e alle sue due spiagge: quella di Graves e quella di Bains. Da non perdere le Roches Noires, alte 60 metri, blocchi di roccia calcarea appoggiati sulla spiaggia.
A Villerville la vita è molto rilassata. La gente prende il caffè o l’aperitivo al sole, respirando l’aria del mare e godendosi un’atmosfera d’altri tempi.
Le vecchie case dei pescatori, con le tipiche finestre colorate e i balconcini sulla strada, sono diventate gîtes o residenze per trascorrere le vacanze. Molte hanno la vista sul mare o sui tetti, e hanno tutte un fascino particolare, piccole e a due-tre piani.
Notre Dame di Villerville
Insomma, nonostante il Covid è stato bellissimo scoprire questo magnifico villaggio sulla costa normanna che sicuramente mi resterà nel cuore.
Falaise è la città natale di Guglielmo il Conquistatore, primo re normanno d’Inghilterra, che lanciò proprio da Falaise la sua invasione nel 1066. Cittadina ricca di storia nel dipartimento del Calvados, fu poi conquistata nel 1204 da Filippo II di Francia, ripresa da Enrico IV nel 1417, e finalmente riportata sotto la corona francese da Carlo VII nel 1450.
La Chiesa di Saint Gervais
Il sabato mattina vado spesso a fare la spesa al mercato settimanale di Place Belle Croix. I banchi stracolmi di deliziosi prodotti gastronomici, proseguono anche in Rue Amiral Courbet e Rue de la Fresnaye.
Ieri finita la spesa, ho fatto una lunga passeggiata per le stradine di Falaise. E ho scoperto una vera meraviglia: la chiesa di Saint Gervais. Costruita 10 secoli fa sotto il mitico Guglielmo, fu completata dal figlio Henri I Beauclerc e consacrata nel 1134.
Le parti romaniche sono dovute all’influenza architettonica dell’Abbazia delle Signore di Caen, costruita da Guglielmo. La chiesa ha subìto molti danni nel corso dei secoli: dopo l’assedio di Filippo II alcune parti furono ricostruite in stile gotico; poi nel 1417 durante la Guerra dei Cent’anni; fu quindi incendiata nel 1590, durante le Guerre di Religione. In seguito furono rifatti il coro, l’ambulatorio, le sue cappelle e quelle dell’abside.
Gravissimi i danni durante la Seconda Guerra Mondiale: la chiesa fu infatti pesantemente bombardata nel corso della Battaglia di Normandia.
Il Castello di Guglielmo
Ma Falaise offre molto altro. Nella lunga lista di gioielli da visitare c’è il Castello di Guglielmo il Conquistatore, circondato da mura imponenti e davvero suggestive.
Accanto al Castello c’è il Mémorial des Civils, un magnifico museo nato nel 2016, dedicato a un aspetto spesso ignorato: quello della vita dei civili francesi durante l’occupazione tedesca, la liberazione e nel post-guerra. Assolutamente da non perdere.
Deauville è la destinazione preferita delle star a nord di Parigi. Non solo per le boutique dei più importanti stilisti del mondo, gli hotel e i ristoranti di lusso, ma anche per le sue spiagge, il festival del Cinema americano e le corse ippiche che richiamano vip, nobili e milionari.
La spiaggia di Deauville
La Promenade des Planches, che costeggia la grande spiaggia di sabbia fine, è punteggiata di cabine con i nomi delle maggiori star americane.
Il Festival del Cinema Americano di Deauville
L’Hotel de Normandie
L’Ippodromo di Deauville
Quella qui sopra non è una foto d’epoca: l’ho scattata qualche tempo fa, quando i miei amici Fabrice e Aurélie, assidui frequentatori dei concorsi ippici, mi hanno portata ad esplorare quello che potrei definire “un mondo a parte”.
Mi ha colpito subito il mix di persone altolocate e gente comune. A Deauville vedi signore con abiti firmati e scarpe da 800 euro accanto a ragazzi e ragazze in jeans e cappellino, o tranquille coppie di pensionati.
Trascorrere una giornata a Deauville durante un concorso è molto divertente e stancante. Bisogna passare continuamente dalla zona in cui vengono mostrati i cavalli in gara a quella riservata al pubblico che assiste alle corse. E non sono vicinissime.
Andare a Deauville con i miei amici è un vero spasso. Venendo da quel mondo, conoscono tutti i nomi dei cavalli e dei loro proprietari. E in quanto habitué, mi hanno fatto entrare con loro nella zona vip, dove servivano tartine al caviale, macarons e champagne.
Ma la cosa più bella è stato il mio battesimo come scommettitrice. Tra i cavalli in gara ce n’era anche uno chiamato Prince. Il “genietto di Minneapolis” è il mio artista preferito, quindi non potevo non scommettere su di lui. Purtroppo è arrivato secondo. Anche se per un attimo ho pensato di aver vinto: i giudici hanno dovuto stabilire il vincitore con il toto-finish, facendomi restare per un attimo col fiato sospeso.
A Deauville il mare, il lusso, la cultura e i cavalli sono un tutt’uno.