La Francia si è arresa. Dalla mezzanotte del 29 ottobre tutto (o quasi) si ferma di nuovo per un mese.
Il Covid è fuori controllo. Ma il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha chiesto che le librerie restino aperte. “Non dobbiamo sacrificare né l’educazione, né la cultura, né i negozi locali”, ha dichiarato in una conferenza stampa a poche ore dall’annuncio del nuovo lockdown.
La Hidalgo chiede che le librerie parigine non chiudano, e che le visite ai musei o la frequentazione delle biblioteche rientrino tra i “motivi legittimi per uscire, con attestazione alla mano”.
APPELLO ALLA MOBILITAZIONE DEI PARIGINI
Di fronte ai numeri inquietanti della capitale francese, la Hidalgo ha ammesso: “Capisco la frustrazione e la rabbia di ritrovarci ancora una volta nella stessa situazione di marzo, non ci sono altre soluzioni efficaci per proteggere la popolazione e il nostro sistema sanitario”.
Ma ha anche sostenuto che per affrontare il lockdown Parigi deve spingere sulla solidarietà. Ha così rivolto un appello alla mobilizzazione dei parigini. Un impegno chiesto non solo alle associazioni di aiuto alimentare e di sostegno scolastico, ma anche a tutti quei cittadini disposti a dare una mano al vicino di casa meno fortunato o in difficoltà.
La sindaca di Parigi ha parlato di un nuovo strumento, La Fabrique de la solidarité, che si occuperà di censire le necessità e le disponibilità in campo. E metterà in contatto chi ha bisogno con chi è disposto ad aiutare.
Certo, questa iniziativa non potrà risolvere tutti i problemi. Ma è qualcosa di concreto, un segno di reale inclusione.
Ormai le parole non bastano più.
Alla prossima!