Vedere le drammatiche immagini di Notre-Dame in fiamme è stato uno choc a livello internazionale. La Cattedrale, capolavoro gotico e patrimonio dell’Unesco, rimasta miracolosamente illesa nonostante due guerre mondiali, è stata devastata da un incendio il 15 aprile 2019.
Una profonda ferita per Parigi e per la cristianità intera.

Scartati i primi progetti avveniristici che prevedevano guglie in vetro, piscine sul tetto e serre in quota, la Cattedrale, visitata da 12 milioni di persone l’anno, verrà ricostruita esattamente com’era. Il presidente francese Emmanuel Macron aveva lanciato l’idea di un concorso internazionale, ma alla fine ha vinto la volontà di realizzare un progetto che possa unire tutti i francesi, chiamando all’appello aziende, artisti e artigiani di tutte le regioni di Francia. Normandia in primis.
Il primo albero che contribuirà alla rinascita del monumento costruito tra il 1163 e il 1245, è una quercia di 180 anni che si trova nell’Eure, nei pressi di La Neuve-Lyre, un villaggio di 600 abitanti a due ore e mezzo da Parigi.
Esperti, professionisti del legno e architetti hanno segnato i primi tronchi nella foresta di Conche-Breteuil, che si estende per 16.000 ettari (dei 416.000 della Normandia). La quercia sarà il primo dei 15-20 alberi che verranno usati per la prima fase dei lavori strutturali di Notre-Dame. Molto più complessa sarà la ricostruzione della guglia di Eugène Viollet-le-Duc, risalente al XIX secolo e realizzata con alcuni di pezzi eccezionalmente grandi, che richiederà 1.000 alberi di grandi dimensioni.
Dopo essere abbattute e potate, le querce saranno sottoposte un processo di essiccazione lungo 12-18 mesi. Ne verrà utilizzato solo il cuore, la parte più forte e con il minor rischio di deformazione.
Covid permettendo, Notre-Dame tornerà alla vita tra cinque anni. Grazie a un lungo e complicato percorso partito da quella prima grande quercia normanna.
Alla prossima!