“Da bambino, amavo ciò che si vede; da adolescente, ciò che si sente; da uomo, non amo più nulla.” Gustave Flaubert
Ho appena finito di leggere “Memorie di un pazzo” di Gustave Flaubert, sono rimasta letteralmente folgorata. Flaubert quando lo scrisse aveva 17 anni !!!!
Flaubert scrisse “Memorie di un pazzo” un anno dopo aver incontrato Elise Schlesinger sulla spiaggia di Trouville-sur-Mer, durante le vacanze estive. Lui aveva 15 anni e se ne innamorò perdutamente, segretamente, e non la dimenticò più, pensò a lei fino alla fine dei suoi giorni.
Gustave Flaubert (Rouen, 1821-Croisset, 1880)
Nel romanzo Elise è Maria, una splendida donna dalla carnagione olivastra e i lunghi capelli ricci, sposata, che a sua totale insaputa provoca una vera e propria rivoluzione emotiva in Gustave, ragazzo sensibile, colto, che non capisce il mondo in cui vive e passa ore ad ascoltare il rumore della pioggia riflettendo sul senso della vita (in sostanza, un depresso).
E’ una folgorazione, una passione esplosiva che successivamente, quando lei smetterà di frequentare quella località balneare normanna (ispirata appunto a Trouville), si trasformerà in un sentimento molto più profondo, che lui identificherà con il vero amore, quello assoluto, incorruttibile, immortale.
Unico romanzo apertamente autobiografico di Flaubert, “Memorie di un pazzo” è la base di un capolavoro che arriverà 30 anni dopo : “L’Educazione sentimentale“. Confesso: l’ ho iniziato anni fa, ma poi l’ ho abbandonato. Ma lo riprenderò presto, giuro
Ognuno ha, più o meno, il suo D Day. Il mio è il 17 febbraio 2015. Quel giorno ho preso una decisione importante, forse un po’ folle: acquistare una casa in Normandia.
UN SALTO NEL VUOTO
Quella mattina di febbraio la mia città, Roma, stava vivendo una delle giornate più fredde dell’anno. Niente in confronto a quello che avrei trovato poche ore dopo. Appena sbarcata all’aeroporto di Beauvais affittai una macchina, direzione NORMANDIA. Un luogo a me totalmente sconosciuto, eppure proprio lì stavo per comprare una casa. Una follia… C’ero stata la prima volta tre mesi prima, durante un week end dedicato alla ricerca del mio “buen retiro“. Sì, conoscevo e amavo la lingua, così come la cultura, la letteratura e la musica francesi, ma bastava questo a decidere addirittura di comprare una casa? Non conoscevo nessuno, non sapevo nulla della fredda e umida patria di Flaubert e Guglielmo il Conquistatore, culla dell’Impressionismo, teatro dello sbarco che cambiò le sorti del mondo occidentale e delle più grandi maree dell’Europa continentale. Eppure, qualcosa mi diceva che quella era la mia destinazione.
COUP DE COEUR
Durante il tour immobiliare Stéphanie, mia interlocutrice (e ormai mia amica del cuore) mi aveva portata a vedere una dozzina di case. Tra queste ce n’era una che avevo adocchiato tempo addietro su Internet, una casetta sul fiume in un villaggio di mille anime immerso nella cosiddetta Svizzera Normanna. Finito il week end rientrai a Roma. Ma la mia ricerca non era finita. A dicembre decisi di esplorare anche la Bretagna. Giunta a Nantes (città meravigliosa) in aereo, affittai una macchina e per una settimana setacciai l’anima celtica della Francia alla ricerca della mia futura tana. Fui sedotta da un piccolo pied-à-terre nel centro della regione. Feci anche una proposta, che venne accettata. Ma per la piccola casa sul fiume normanno avevo avuto un vero e proprio coup de coeur. Tornata a Roma, richiamai l’agenzia immobiliare per sapere se fosse ancora sul mercato. Stéphanie mi disse che doveva chiedere ai proprietari, una coppia della Cornovaglia. Mi richiamò mentre stavo entrando nella mia classe di yoga. Pioveva. Sììììì!!!!! Era ancora in vendita! La pioggia mi aveva portato fortuna. Qualche giorno dopo feci la mia proposta agli inglesi, che rilanciarono. Tenni duro. Passai i due giorni successivi incollata al pc incrociando le dita. Alla fine, la risposta: AVEVANO ACCETTATO!
Stéphanie durante il nostro tour immobiliare
MA COSA STO FACENDO?
Torniamo a quel fatidico giorno di sei anni fa. Una volta al volante, mi resi subito conto di ciò che mi aspettava: un’odissea. La strada era ghiacciata, non si vedeva a un metro di distanza e il vento forte creava problemi alle automobili e ai camion bloccati in lunghe file. Che ansia! Ma chi me l’ha fatto fare… come m’è venuto in mente di comprare una casa qui…. Ci manca solo che faccio un incidente, pensai. Fui così costretta a tornare indietro: rientrai a Beauvais e presi un bus per Parigi. Una volta arrivata nella Ville Lumière cercai di capire come raggiungere la Normandia in modo sicuro e senza stress. Il treno era la soluzione migliore. Aiutandomi con il cellulare e le informazioni chieste qua e là, scoprii che dovevo prendere un treno da gare Montparnasse, linea Paris-Granville. Due ore e mezzo di immersione nella campagna. Ancora non sapevo che quel viaggio lo avrei fatto molte altre volte.
LA NORMANDIA TE LA DEVI GUADAGNARE
Arrivai all’appuntamento con Stéphanie con quattro ore di ritardo. Ero stanca, infreddolita. Continuavo a dirmi che forse era tutta una follia. “La Normandia è bellissima ma non è per tutti, bisogna guadagnarsela”, mi disse. Me ne ero accorta!!!! Cenammo insieme in un ristorante-grill con patatine fritte e hamburger (di carne bovina normanna, sia chiaro!). Poi mi accompagnò al b&b che avevo prenotato da Roma, dove sprofondai in un sonno profondo. La mattina dopo avrei firmato il compromesso. Avrei fatto, in piccolo, come Simone de Beauvoir, che da Parigi si trasferì a Rouen per insegnare in un liceo. O Marguerite Duras, che scelse Trouville per scrivere i suoi romanzi.
La colazione nel b&b di Shirley con marmellate homemadeLa vista dalla camera da letto
Il mio punto di riferimento
Da quel 17 febbraio 2015 nella mia vita sono successe molte cose, positive e negative. Ma quel paesello sperduto del nord della Francia trovato per puro caso sul web è diventato il mio punto di riferimento. Sarà per la bellezza semplice e luminosa che quei luoghi ogni volta sanno regalarmi, per l’immenso patrimonio storico e artistico che custodisce, o per le persone meravigliose che ho incontrato.
E voi ci siete mai stati? Se volete scoprire questa regione e il punto di vista di una romana dall’animo normanno, non vi resta che seguire il blog.