Il Calvados è un alcool potente, profondo e ingiustamente ignorato.
Michel Houellebecq
Questa citazione di Michel Houellebecq descrive perfettamente il Calvados, l’acquavite a base di sidro di mele prodotta in Normandia fin dal XVI secolo. Ma forse non tutti sanno che in questa regione c’è anche la capitale del Grand Marnier, liquore simbolo della Belle Epoque e tra i più noti superalcolici francesi.
Aubevoye
Sto parlando di Aubevoye, piccolo comune di poco più di quattro mila abitanti nell’Eure.
Ebbene, dalla fabbrica di 21 mila metri quadrati che produce questo celebre liquore a base di cognac aromatizzato all’arancia e sciroppo di zucchero, entro la fine dell’anno usciranno ben 14 milioni e mezzo di bottiglie. Negli anni precedenti la produzione era di circa 11 milioni di bottiglie. Un aumento dovuto alla ripresa delle attività a livello mondiale, in particolare negli Stati Uniti.
Tutto merito di uno chef
Ma come nasce il Grand Marnier? A crearlo, nel 1880 a Neauphle-le-Château, è stato Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle, un uomo d’affari francese che imparò a distillare da suo padre, un commerciante di vino.
Amatissimo dai francesi, il Grand Marnier viene tradizionalmente utilizzato per preparare dolci e dessert. Non a caso la fama del prodotto esplose quando Auguste Escoffier, “cuoco dei re, re dei cuochi”, tra i fondatori della moderna cucina francese, lo utilizzò nella ricetta della crêpe Suzette.
In realtà, il 95% della produzione della fabbrica, acquisita nel 2016 dal colosso Campari, viene destinata all’esportazione. Un buon 60-70% viene venduto a Stati Uniti e Canada, paesi nei quali questo liquore vellutato e aromatico viene abbondantemente consumato come aperitivo, digestivo o come ingrediente base dei cocktail.
Un’ultima curiosità: il nome Grand Marnier si deve a César Ritz, che lo serviva dopo cena ai clienti del suo celeberrimo hotel parigino, per aprire il quale aveva ricevuto un ingente prestito da Marnier-Apostolle.
Alla prossima!