Ricaricarsi a Saint Malo, in Bretagna. Era tanto tempo che volevo conoscere la città dei navigatori e dei pirati affacciata sul Canale della Manica che ogni anno conquista e affascina due milioni di turisti. Un luogo che trasuda storia, arte e leggende, natura e umanità. Ecco cosa ho scoperto in 48 ore…
Monseigneur Duchesne
La prima cosa che ho capito appena arrivata è la difficoltà di parcheggiare. Ho prenotato due notti in una camera con Airbnb, nel quartiere di Saint Servan, venti minuti a piedi dal centro storico (“Intra-muros“). Ma nei due parcheggi vicini al bnb, neanche l’ombra di un posto. Alla fine riesco a trovarne uno in un terzo parcheggio che dà sul port des Sablons, piccola insenatura che protegge la plage des Bas Sablons, un angolo di pace da cui si può ammirare in lontananza la vecchia Saint Malo. Come dicono qui in Francia, “c’est parti!”.
LA PRIMA SORPRESA
arriva mentre cammino in cerca del mio bnb. Sto attraversando una piazza quando alzo gli occhi e leggo: “Place Monséigneur Duchesne, Académicien Directeur de l’Ecole Française de Rome”. Come dire, Roma mi perseguita anche qui in Bretagna…..
La Tour Solador
LA SECONDA SORPRESA
segue di pochi minuti. La Tour Solador è una torre medievale che troneggia sul porto e sulla plage des Bas Sablons, proprio di fronte a una serie di ristorantini, bistrot e creperie pieni di gente che beve birra e mangia crepes godendosi il sole. Composta da tre torri alte 18 metri, questa bellissima fortificazione fu costruita da Giovanni V, duca di Bretagna, per controllare l’accesso al fiume Rance quando Saint-Malo non riconosceva la sua autorità. Durante la Rivoluzione Francese fu trasformata in una prigione.
Ai piedi della torre c’è una croce: è stata eretta nel 1985 sulla roccia dalla quale Jacques Cartier salpò per un lungo viaggio che lo portò a scoprire il Canada, nel 1534. Ma del Cristoforo Colombo francese vi parlerò nel prossimo post.
Il fascino senza tempo del lungomare
Lascio i bagagli in camera ed esco. Ci saranno 22 gradi, le nuvole si alternano al sole in questo angolo di mondo che avevo tanta voglia di conoscere. Passeggiare in questa sorta di anfiteatro che costeggia il mare dà un senso di vera libertà.
Quando arrivo alla diga di 750 metri costruita per proteggere il porto, mi trovo di fronte la città corsara che sto finalmente per scoprire.
“Pirati dei Caraibi style”
Appena fuori dalle imponenti mura che circondano Saint Malo, vengo accolta da queste due antiche navi. Mi sembra quasi di intravedere Johnny Depp/Jack Sparrow sul ponte!
Nonostante la presenza di una quantità eccessiva, per i miei gusti, di turisti, Saint Malo è stata senza alcun dubbio all’altezza delle mie aspettative. Ad impressionarmi sono subito i due km di mura di granito innalzati per proteggere la città nel XII secolo, ben prima dell’epoca dei corsari del re. Dopo un grande incendio nel 1661, la muraglia è stata completamente ricostruita, per essere poi ampliata nel XVIII secolo dall’ingegnere-architetto militare Siméon Garangeau, discepolo di Vauban, cui si deve anche il Fort National .
La fortificazione ha otto porte e tre bastioni.
Inutile dire che appena varcata la soglia della città, l’unica cosa che voglio fare è tuffarmi nei vicoli e vicoletti di questo gioiello bretone.
La migliore crepe della mia vita
E poi arriva LA TERZA SORPRESA:
la migliore crepe della mia vita. Di creperie a Saint Malo ce ne sono a decine, tutte prese d’assalto in questa stagione. Per cui questa mi attira subito per la sua posizione tranquilla e appartata.
Ha pochissimi tavoli, quindi devo aspettare un po’. Ma ne vale davvero la pena! Lo chef (che poi mi dirà essere originario di Nanterre) mi propone la “crepe du jour”, che non è neanche nel menu visto che se l’è inventata sul momento: uovo, feta lavorata, zucchine, melanzane, cipollina fresca ed erbe varie. Una vera delizia per il palato e per il cuore. Il tutto accompagnato da una bolée di sidro, anche quello bio. Cosa c’è di meglio per ricaricarsi????
La cosa divertente è che dopo averla divorata, mentre bevo un café allongé (caffè lungo) lo chef mi chiede se posso far accomodare accanto a me una coppia che sta aspettando che si liberi un tavolo. Ovviamente accetto, e faccio bene: lui è di Saint Malo e suo nonno era di Genova. Mi dice di essere stato a Roma solo una volta, 50 anni fa, e poi mi racconta tutta la storia di Saint Malo. Una meraviglia.
La cattedrale di Saint Vincent
Genova torna pochi minuti dopo. Sì perché a Saint Vincent, spettacolare cattedrale romanica-gotica dedicata a San Vincenzo di Saragoza, sono conservate tre statue realizzate dall’artista genovese Francesco Maria Schiaffino. A questo gigante della scultura barocca dell’epoca, furono commissionate le statue della Fede, di San Benedetto e di San Mauro. Curiosità: Schiaffino era talmente famoso che per questo lavoro gli fu anticipata la somma di 9.000 libbre (l’equivalente di 130.000 euro).
Proprio quest’anno si celebrano i 50 anni della “rinascita” della cattedrale. Esattamente mezzo secolo fa, infatti, sono finiti i lavori di restauro iniziati subito dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Continuo a camminare senza una mèta precisa. L'”entre-murs” è vietata alle automobili (che bellezza!), ma di biciclette ce ne sono parecchie (se non vuoi andare a piedi puoi affittarle facilmente). Ad un tratto vedo una ragazza in bici e, senza farmi accorgere, la seguo con la macchina fotografica. Guardate la sequenza…
C’E’ ANCHE HARRY POTTER
A Saint Malo c’è anche la magia di Harry Potter. Al maghetto di Hogwarts è dedicato un negozietto adorabile di fronte al quale vedo una lunga fila di bambini in attesa di entrare per scoprire il fantastico e amatissimo mondo nato dalla fantasia di J. K. Rowling.
Non sono entrata, ma sono rimasta letteralmente ipnotizzata da queste tre ragazzine bionde pettinate allo stesso modo, i capelli raccolti in una treccia, accompagnate dalla mamma, anche lei con l’immancabile maglie a righe bretone.
Per sapere il resto (ho anche visitato la “Casa del pirata”, etc.) dovrete aspettate il prossimo post. A presto!