La bellezza di Giverny

Ho appena ritrovato alcune foto che ho scattato due anni fa nella celebre casa di Claude Monet a Giverny. Riguardandole sono riuscita per un attimo a dimenticare la guerra e la devastazione che si stanno consumando nel cuore dell’Europa.

Il Clos Normand

Ogni anno milioni di persone provenienti da ogni angolo del Pianeta visitano il Clos Normand, la proprietà dove il pittore francese visse con la sua famiglia dal 1883 fino alla sua morte, nel 1926. Qui si respira arte e bellezza. E una pace infinita. Ricordo chiaramente che durante la visita avevo spesso l’impressione di sentire i passi di Monet, pensavo “ecco, ora entra da quella porta e si siede sul divano, a fumarsi un sigaro o a leggere un libro”…

Il giardino di Monet

Il celebre giardino di Monet avvolge la casa con i suoi profumi e i suoi variegati colori. Un giardino che Monet, amante della pittura e della botanica, curava personalmente, e che fu una delle principali fonti di ispirazione.

Mi fa piacere condividere con voi le foto che ho scattato in quella occasione: una boccata d’ossigeno in questi terribili giorni.

Alla prossima!

Un weekend a Giverny

L’Impressionismo. Monet. La natura. Quanto è bella Giverny!

Erano diversi anni che volevo visitare la casa di Monet e il suo famoso giardino. Ma la realtà ha decisamente superato le aspettative.

Approfittando della presenza di mia figlia, sbarcata in Normandia la prima settimana di agosto, ho prenotato un b&b e con la mia bagnole abbiamo raggiunto la cittadina che ogni anno attira mezzo milioni di visitatori.

Appena arrivate, siamo andate alla ricerca del b&b che avevo prenotato (Le Trou Normand) e abbiamo avuto la prima piacevole sorpresa: ci siamo trovate di fronte a una piccola casa del XVIII secolo situata nella zona medievale della città, immersa in un rigoglioso giardino.

Le Trou Normand

Le Trou Normand è gestito da una coppia davvero gentile e simpatica, lui scrittore (Frédérick), lei pittrice (Anne-Marie) che, oltre a fornirci una mappa della cittadina, ogni mattina ci hanno fatto trovare fuori dal cancello una baguette e dei croissant appena sfornati!

Dopo aver rapidamente disfatto i bagagli ed esserci rinfrescate, siamo andate a prenotare i biglietti per visitare la casa di Monet, il più noto e gettonato sito di Giverny. Ma la biglietteria aveva appena chiuso. Così abbiamo deciso di fare un giretto per la via principale, rue Claude Monet, ricca di negozi di artigianato, giardini curatissimi, uno spettacolare atelier di cappelli fatti a mano, bistrot e locali storici.

Le Coin des Artistes e l’Hotel Baudy

In rue Claude Monet, al numero 65, si trova il famoso Le Coin des Artistes, un piccolo b&b a conduzione familiare vicinissimo alla casa-giardino di Monet e al Museo dell’Impressionismo.

Al numero civico 81 c’è un locale storico di Giverny, l’Hotel Baudy, uno dei pochi ristoranti della cittadina, dove puoi fare una pausa e goderti un’omelette di coscia d’anatra o la crespella con camembert. L’Hotel Baudy è dotato di un piacevole giardino esterno, dietro al quale si può visitare l’Atelier d’Artistes, perfettamente conservato per far rivivere ai visitatori le atmosfere impressioniste.

Il giardino dell’Hotel Baudy
L’Atelier d’Artistes dietro l’Hotel Baudy

Passeggiando, siamo giunte alla tomba di Claude Monet, che visse a Giverny per ben 43 anni, e che si trova all’interno del Cimitero di Giverny.

Cimitero di Giverny, la Chiesa di Sainte-Radegonde 

La casa e il giardino di Claude Monet

Il giorno dopo, di buon’ora, siamo tornate alla biglietteria della Casa di Monet. C’era già la fila! Ma l’attesa non è stata troppo pesante e siamo riuscite a fare abbastanza rapidamente il nostro ingresso nel mondo di Monet.

Gli arredi, i colori pastello, i fiori, i quadri, i pavimenti, gli oggetti, l’atmosfera …. sembrava che il fondatore dell’Impressionismo fosse lì, da qualche parte. Si aveva l’impressione che stesse per sedersi a tavola, o che da un momento all’altro entrasse nel suo atelier con il pennello in mano.

Il Clos Normand

Dopo la visita nella famosa magione di Monet, ci siamo dirette verso l’altrettanto celebre giardino (aperto da fine marzo a novembre).

Quando Monet acquistò la casa, il giardino non esisteva. C’era solo un orto, che l’artista trasformò in giardino, il cosidetto Clos Normand, coltivando varie specie di fiori che sbocciano in diversi momenti dell’anno e dando così vita a un caleidoscopio di colori che cambiano a seconda delle stagioni. Quel giardino divenne una fondamentale fonte di ispirazione per i suoi quadri. 

Nel 1893, Monet acquistò un altro terreno dove creò il bacino delle ninfee, ottenuto deviando il Ru, un afluente dell’Epte. Qui Monet coltivò una nuova specie di pianta, incrociando le ninfee bianche con delle varietà tropicali, e che fu presentata all’Esposizione Universale del 1889. Da questo incrocio nacque il giardino acquatico immortalato nella celeberrima serie delle Nymphéas e visitato ogni anno da turisti provenienti da tutto il mondo. 

Pic-nic sulla Senna

Il bello di Giverny è che, oltre alla possibilità di godere della bellezza dei luoghi in cui visse uno dei più grandi artisti della storia, si può anche godere di momenti di relax immersi nella natura. Consigliati da Frédérick e Anne-Mrie, , abbiamo fatto una lunga passeggiata nella campagna circostante, arrivando alla riva della Senna, dove ci siamo godute un piacevolissimo picnic al fresco e con una piacevolissima vista sul fiume.

Tornando verso il centro, abbiamo notato questo cartello.

Il Moulin des Chennevières (34 Chem. du Roy) è un antico mulino trasformato in b&b. Circondato da un grande parco, è il luogo perfetto per gli amanti della pace assoluta e della natura. Il parco ospita infatti alcuni animali esotici come struzzi, canguri e alpache.

Insomma, per chi visita la Normandia, una tappa a Giverny è d’obbligo! Io, posso dirlo, ci ho lasciato un pezzetto di cuore.

Alla prossima!

Fotografia e punti di vista

Photographier c’est mettre sur la même ligne de mire la tête, l’oeil et le coeur”.

– Henry Cartier-Bresson

Avere un punto di vista. Non sempre è facile averne uno. Alcuni lo cambiano spesso. Molti purtroppo non lo cambiano mai.

Queste foto mostrano tre punti di vista differenti. La prima ha come protagonista una delle mie principali ragioni di vita: il caffè. Non sto scherzando. I caffeinomani sanno di cosa parlo.

Qui ero ad Argentan, circa un mese fa. C’era un sole meraviglioso e non ho potuto resistere: ho preso la mia “bagnole” e sono arrivata in questo bistrot per un bel caffettino. Subito dopo ho fatto un giretto per le strade di questa antica cittadina nel centro della Normandia (dove ogni sabato mattina c’è un mercato fantastico).

La Maison de Monet – Giverny

Questa foto l’ho scattata nella cucina della casa di Claude Monet a Giverny. La scorsa estate ho passato un weekend con mia figlia in questo luogo storico e magico dove è nato l’impressionismo. Nonostante lo sciame di turisti, la bellezza di questa casa e del suo immenso e curatissimo giardino resta intatta. Quella bambina mi ha ipnotizzata, mi sono chiesta cosa pensasse in quel momento, che ho istintivamente congelato in uno scatto.

Le manoir du Ribardon – Neuvy au Houlme

Terzo ed ultimo punto di vista. Quelli in primo piano sono i miei piedi. Le scale mi hanno sempre affascinata, ma a quelle a chiocciola non riesco proprio a resistere. Impossibile quindi non fotografare questa bella scala s chiocciola che porta alle suite del Manoir du Ribardon, a Neuvy au Houlme, nella splendida Suisse normande. Un luogo che appartiene ai miei amici Philippe e David, dove la calma, la luce e la natura dominano indisturbati. Se passate di lì vi consiglio di farci un salto, anche solo per sorseggiare un thè o una cioccolata calda!

Alla prossima!