Fotografia e punti di vista

Photographier c’est mettre sur la même ligne de mire la tête, l’oeil et le coeur”.

– Henry Cartier-Bresson

Avere un punto di vista. Non sempre è facile averne uno. Alcuni lo cambiano spesso. Molti purtroppo non lo cambiano mai.

Queste foto mostrano tre punti di vista differenti. La prima ha come protagonista una delle mie principali ragioni di vita: il caffè. Non sto scherzando. I caffeinomani sanno di cosa parlo.

Qui ero ad Argentan, circa un mese fa. C’era un sole meraviglioso e non ho potuto resistere: ho preso la mia “bagnole” e sono arrivata in questo bistrot per un bel caffettino. Subito dopo ho fatto un giretto per le strade di questa antica cittadina nel centro della Normandia (dove ogni sabato mattina c’è un mercato fantastico).

La Maison de Monet – Giverny

Questa foto l’ho scattata nella cucina della casa di Claude Monet a Giverny. La scorsa estate ho passato un weekend con mia figlia in questo luogo storico e magico dove è nato l’impressionismo. Nonostante lo sciame di turisti, la bellezza di questa casa e del suo immenso e curatissimo giardino resta intatta. Quella bambina mi ha ipnotizzata, mi sono chiesta cosa pensasse in quel momento, che ho istintivamente congelato in uno scatto.

Le manoir du Ribardon – Neuvy au Houlme

Terzo ed ultimo punto di vista. Quelli in primo piano sono i miei piedi. Le scale mi hanno sempre affascinata, ma a quelle a chiocciola non riesco proprio a resistere. Impossibile quindi non fotografare questa bella scala s chiocciola che porta alle suite del Manoir du Ribardon, a Neuvy au Houlme, nella splendida Suisse normande. Un luogo che appartiene ai miei amici Philippe e David, dove la calma, la luce e la natura dominano indisturbati. Se passate di lì vi consiglio di farci un salto, anche solo per sorseggiare un thè o una cioccolata calda!

Alla prossima!

Cabourg e Monsieur Proust

La statua di Marcel Proust davanti al “suo” Grand Hotel

Cabourg è uno di quei luoghi che fanno perdere la testa. Romantica, elegante, suggestiva. In questa cittadina normanna tutto ti parla di Marcel Proust.

La Balbec de La Recherche

Lo scrittore francese soggiornò qui tutte le estati dal 1907 al 1914, nella camera 414, al quarto piano. Arredata con i mobili d’epoca, la camera viene affittata allo stesso prezzo delle altre, ma bisogna prenotarla con molto anticipo. Proust adorava Cabourg, descritta con il nome di Balbec in “All’ombra delle fanciulle in fiore“, secondo volume della Recherche. Proprio a Balbec il protagonista incontrerà Albertine, suo grande amore e ossessione, tema costante di tutta la sua opera.

La Promenade, 3 km di suggestioni

Il maestro del romanzo moderno amava passeggiare sul lungomare di questa deliziosa e romantica cittadina del Calvados. Ogni volta che ci torno, mi fermo qualche minuto di fronte alla sua statua per salutarlo, per poi inoltrarmi lungo i tre chilometri della Promenade Marcel Proust. Indipendentemente dalla stagione.

D’ inverno mi piace rifugiarmi in uno dei tanti locali che si trovano sulla lunga spiaggia, per sorseggiare un thè o una cioccolata calda. D’estate adoro perdermi tra le vie di questa cittadina dove durante la Belle Époque e tra le due grandi guerre si davano appuntamento la Parigi benestante e la grande borghesia europea.

Come si fa a non amare un luogo così affascinante e senza tempo?

1 / 6

E voi siete mai stati a Cabourg? Non la trovate anche voi irresistibile?

Alla prossima!

Il mio D-Day

Ognuno ha, più o meno, il suo D Day. Il mio è il 17 febbraio 2015. Quel giorno ho preso una decisione importante, forse un po’ folle: acquistare una casa in Normandia.

UN SALTO NEL VUOTO

Quella mattina di febbraio la mia città, Roma, stava vivendo una delle giornate più fredde dell’anno. Niente in confronto a quello che avrei trovato poche ore dopo. Appena sbarcata all’aeroporto di Beauvais affittai una macchina, direzione NORMANDIA. Un luogo a me totalmente sconosciuto, eppure proprio lì stavo per comprare una casa. Una follia… C’ero stata la prima volta tre mesi prima, durante un week end dedicato alla ricerca del mio “buen retiro“. Sì, conoscevo e amavo la lingua, così come la cultura, la letteratura e la musica francesi, ma bastava questo a decidere addirittura di comprare una casa? Non conoscevo nessuno, non sapevo nulla della fredda e umida patria di Flaubert e Guglielmo il Conquistatore, culla dell’Impressionismo, teatro dello sbarco che cambiò le sorti del mondo occidentale e delle più grandi maree dell’Europa continentale. Eppure, qualcosa mi diceva che quella era la mia destinazione.

COUP DE COEUR

Durante il tour immobiliare Stéphanie, mia interlocutrice (e ormai mia amica del cuore) mi aveva portata a vedere una dozzina di case. Tra queste ce n’era una che avevo adocchiato tempo addietro su Internet, una casetta sul fiume in un villaggio di mille anime immerso nella cosiddetta Svizzera Normanna.
Finito il week end rientrai a Roma. Ma la mia ricerca non era finita. A dicembre decisi di esplorare anche la Bretagna. Giunta a Nantes (città meravigliosa) in aereo, affittai una macchina e per una settimana setacciai l’anima celtica della Francia alla ricerca della mia futura tana. Fui sedotta da un piccolo pied-à-terre nel centro della regione. Feci anche una proposta, che venne accettata. Ma per la piccola casa sul fiume normanno avevo avuto un vero e proprio coup de coeur.
Tornata a Roma, richiamai l’agenzia immobiliare per sapere se fosse ancora sul mercato. Stéphanie mi disse che doveva chiedere ai proprietari, una coppia della Cornovaglia. Mi richiamò mentre stavo entrando nella mia classe di yoga. Pioveva. Sììììì!!!!! Era ancora in vendita! La pioggia mi aveva portato fortuna. Qualche giorno dopo feci la mia proposta agli inglesi, che rilanciarono. Tenni duro. Passai i due giorni successivi incollata al pc incrociando le dita. Alla fine, la risposta: AVEVANO ACCETTATO!

Stéphanie durante il nostro tour immobiliare

MA COSA STO FACENDO?

Torniamo a quel fatidico giorno di sei anni fa. Una volta al volante, mi resi subito conto di ciò che mi aspettava: un’odissea. La strada era ghiacciata, non si vedeva a un metro di distanza e il vento forte creava problemi alle automobili e ai camion bloccati in lunghe file. Che ansia! Ma chi me l’ha fatto fare… come m’è venuto in mente di comprare una casa qui…. Ci manca solo che faccio un incidente, pensai. Fui così costretta a tornare indietro: rientrai a Beauvais e presi un bus per Parigi. Una volta arrivata nella Ville Lumière cercai di capire come raggiungere la Normandia in modo sicuro e senza stress. Il treno era la soluzione migliore. Aiutandomi con il cellulare e le informazioni chieste qua e là, scoprii che dovevo prendere un treno da gare Montparnasse, linea Paris-Granville. Due ore e mezzo di immersione nella campagna.
Ancora non sapevo che quel viaggio lo avrei fatto molte altre volte.

LA NORMANDIA TE LA DEVI GUADAGNARE

Arrivai all’appuntamento con Stéphanie con quattro ore di ritardo. Ero stanca, infreddolita. Continuavo a dirmi che forse era tutta una follia. “La Normandia è bellissima ma non è per tutti, bisogna guadagnarsela”, mi disse. Me ne ero accorta!!!! Cenammo insieme in un ristorante-grill con patatine fritte e hamburger (di carne bovina normanna, sia chiaro!). Poi mi accompagnò al b&b che avevo prenotato da Roma, dove sprofondai in un sonno profondo. La mattina dopo avrei firmato il compromesso. Avrei fatto, in piccolo, come Simone de Beauvoir, che da Parigi si trasferì a Rouen per insegnare in un liceo. O Marguerite Duras, che scelse Trouville per scrivere i suoi romanzi.

La colazione nel b&b di Shirley con marmellate homemade
La vista dalla camera da letto

Il mio punto di riferimento

Da quel 17 febbraio 2015 nella mia vita sono successe molte cose, positive e negative. Ma quel paesello sperduto del nord della Francia trovato per puro caso sul web è diventato il mio punto di riferimento. Sarà per la bellezza semplice e luminosa che quei luoghi ogni volta sanno regalarmi, per l’immenso patrimonio storico e artistico che custodisce, o per le persone meravigliose che ho incontrato.

E voi ci siete mai stati? Se volete scoprire questa regione e il punto di vista di una romana dall’animo normanno, non vi resta che seguire il blog.

Alla prossima!